I Carnet del viaggio in Cina

barthes

Dal viaggio in Cina che Roland Barthes fece nel 1974, nacquero I carnet del viaggio in Cina, taccuini rimasti inediti fino a pochi anni fa, che racchiudono annotazioni, impressioni, osservazioni ironiche che manifestano la volontà del filosofo di non lasciarsi intrappolare dai meccanismi della retorica e dagli stereotipi, ma riflettono anche una disposizione a osservare la struttura del mondo e un’attenzione rivolta ai dettagli minuti, al gusto dei piatti, ai colori del paesaggio. Roland Barthes, di cui ricorre proprio in questi giorni il centenario della nascita (1915-1980), è stato saggista, critico letterario, semiologo, tra i maggiori esponenti dello strutturalismo. Nominato nel 1962 professore all’École Pratique des autes Études di Parigi, nel 1976 ottiene la cattedra di Semiologia della Letteratura al Collège de France. Ha collaborato con diverse riviste, tra cui «Tel Quel» e «Esprit». Tra le sue opere: Il grado zero della scrittura, Il piacere del testo, Miti d’oggi, Saggi critici, L’impero dei segni, Frammenti di un discorso amoroso, oltre ai Carnet del viaggio in Cina, pubblicato in Italia da O barra O.