Al cinema con Confucio
Marzo 2021
Prosegue la nostra rubrica sul cinema cinese in collaborazione con il Far East Film Festival.
ZHANG YIMOU, TRA AZIONE E POESIA
Se “Parasite” ha fatto la rivoluzione, scardinando il meccanismo di distanze-diffidenze-divergenze che governa le relazioni (cinematografiche) fra Oriente e Occidente, “La foresta dei pugnali volanti” ha fatto la storia. O, quantomeno, ha dato una brutale scrollata ai pregiudizi e alle pigrizie di questa parte del mondo: enorme successo commerciale fuori dall’Asia, appunto, con una candidatura agli Oscar (per l’incredibile fotografia) e una candidatura ai Golden Globes.
La regia, del resto, porta la splendida firma di Zhang Yimou, che ha diretto “La foresta dei pugnali volanti” nel 2004 dopo un altro capolavoro in costume come “Hero”, e il genere Wuxia riletto da Zhang Yimou… non può che risultare entusiasmante! Uno spettacolo visivo davvero mozzafiato, tra azione e poesia, ragione e sentimento, messo al servizio di una storia solida e di un terzetto di ottimi attori (Zhang Ziyi, Andy Lau, Takeshi Kaneshiro).
Cina, 859. Mentre numerosi gruppi rivoluzionari caldeggiano la caduta delle forze imperiali, due ufficiali dell’esercito tentano di decapitare il vertice nemico usando come esca un’affascinante ballerina cieca (Xiao Mei, sospettata di appartenere all’organizzazione ribelle dei “Pugnali volanti”). Ma l’amore, si sa, è sempre in agguato e può giocare brutti scherzi. Soprattutto durante una guerra…
ZHANG YIMOU
Zhang Yimou, uno dei più grandi esponenti della quinta generazione del cinema cinese, è nato nel 1951. Il suo primo film da regista, firmato nel 1987, è Sorgo rosso, dove dirige la sua splendida musa Gong Li e con il quale vince l’Orso d’oro al Festival di Berlino del 1988. Nel 1990, Judou è il primo titolo cinese ad essere candidato all’Oscar come miglior film straniero. L’anno seguente, Lanterne rosse vince il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia e ottiene anche stavolta la nomination all’Oscar come miglior film straniero. Il film successivo, La storia di Qiu Ju (1992), vince il Leone d’Oro a Venezia (Coppa Volpi a Gong Li). Capolavoro dopo capolavoro, premio dopo premio, arriviamo quindi a Hero e La foresta dei pugnali volanti: le due opere che imporranno definitivamente il nome di Zhang Yimou a livello internazionale.
ZIYI ZHANG
Ziyi Zhang, nata nel 1979, è stata sicuramente l’attrice asiatica di punta dei primi anni Duemila (al tempo, ricordiamo, veniva spesso presentata come l’erede di Gong Li). Dopo tanto cinema cinese, dopo La tigre e il dragone, Hero e La foresta dei pugnali volanti (dove, tra danze e acrobazie, ha messo in pratica la sua esperienza di ballerina dell’Opera di Pechino), dopo 2046 di Wong Kar Wai, la bellissima diva cinese ha fatto il grande salto verso Hollywood (per Memorie di una geisha di Rob Marshall, che l’è valsa una candidatura ai Golden Globes, è tornata sui banchi di scuola e ha imparato l’Inglese). Nel 2013 Ziyi Zhang ha recitato di nuovo per Wong Kar Wai in The Grandmaster, al fianco di Tony Leung. Nel 2014 è invece apparsa come protagonista nel video Magic dei Coldplay.
Il film è disponibile sulla piattaforma FAREASTSTREAM.