Yan Lianke a Milano il 24 settembre


Pensando a mio padre“, l’ultimo libro di Yan Lianke, che uscirà a giorni in Italia, è un tributo alle radici, alla terra, alla lotta per la sopravvivenza e alla memoria. Lo scrittore, uno dei più vivaci e provocatori del panorama culturale cinese contemporaneo, racconta in questo romanzo la storia di suo padre, della sua famiglia, della sua infanzia povera e delle aspirazioni per un futuro migliore, lasciando trasparire la consapevolezza che quel mondo di valori morali, di rapporti e di legami rappresentati soprattutto dalla famiglia, forse non esiste più.
A due anni dalla sua ultima visita nel nostro Paese, Yan Lianke sarà nuovamente a Milano il 24 settembre per presentare la sua ultima fatica tradotta e pubblicata in Italia “Pensando a mio padre” (ed. Nottetempo, pp. 232) nel corso dell’incontro “La mia vita”, ospite anche questa volta dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano. Il suo ultimo romanzo e le sue esperienze di scrittore in Cina saranno anche al centro dell’intervista che concederà a Silvia Pozzi, sinologa e traduttrice di celebri scrittori cinesi, L’appuntamento è alle 18.30 in via Festa del Perdono 7, Sala Scienze.
Yan Lianke è nato in Cina nella provincia del Henan nel 1958. In Italia al momento sono stati tradoitti e pubblicati due romanzi “Servire il Popolo”(Einaidi 2006) e “Il sogno del villaggio dei Ding” (Nottetempo 2011), finalista al Man Asian Literary Prize. Nel 2013 Yan Lianke è stato tra i finalisti del Man Booker Prize.
Pensando a mio padre

L’autore racconta la storia di suo padre, un contadino della remota provincia cinese del Henan, che lavora una terra arida e avara con forza, fatica e determinazione per rispettare una promessa fatta a se stesso, ovvero costruire una grande casa con il tetto di tegole per i suoi figli. Ma dal racconto emerge, soprattutto, la nostalgia per un padre non compreso o meglio compreso troppo tardi, per le parole non dette e le cose non fatte. E’ la storia di suo padre, ma anche della sua famiglia, di un’infanzia povera e delle sue aspirazioni alla fuga verso un futuro migliore.

Servire il popolo

Parodiando lo stile burocratico che irride alle regole della disciplina militare, l’autore racconta la storia di un audace servitore del popolo che, seguendo “alla lettera” i dettami di Servire il popolo del Presidente Mao, offre i propri servigi sessuali alla moglie del suo comandante. Dopo un primo rifiuto e il rischio di essere licenziato per indisciplina, diventa l’amante della signora. Ma la signora ha ancora in serbo delle sorprese per il suo giovane amante. Censurata dal regime come pornografia, questa storia, che utilizza alcuni dei sacri oggetti del culto maoista, è una denuncia del travisamento dei precetti rivoluzionari per scopi personali.

il sogno del villaggio dei Ding

Il Villaggio dei Ding è un pugno di case di paglia disteso lungo l’antico letto del Fiume Giallo. Il suo è un equilibrio che sembra immutabile, ma negli anni ’90 tutto è sommerso dall’“ondata rosso sangue”: la campagna del governo cinese per promuovere la vendita del sangue tra i contadini, che aderiscono in massa con il sogno di costruire case di mattoni e nuovi pollai. Mentre alcuni si arricchiscono con questa compravendita, altri si ammalano di una strana “febbre”: l’AIDS. Yan Lianke traduce in personaggi e immagini indimenticabili la storia di un’intera comunità spazzata via “come le foglie di un vecchio albero”. Un romanzo che nasce da una tragedia vera e misconosciuta, intenso e crudele come un racconto epico, struggente come una ballata.