Grande successo per il primo incontro del ciclo “La Cina nel mondo”

 

Cosa fa la Cina? La costruzione di una nuova via della seta tra Oriente e Occidente

Si è tenuto il 27 marzo il primo dei tre incontri del ciclo “La Cina nel mondo”, organizzato da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano. Il ciclo si propone di analizzare i nuovi accordi tra Italia e Cina, sul piano culturale, scientifico e imprenditoriale e di dialogare sul ruolo della potenza asiatica.
L’incontro ha riscosso un grande successo, con la partecipazione di circa 200 interessati, sollevando molte domande sulla cooperazione e sui rapporti futuri tra Cina e Italia.

Nel corso della conferenza, moderata dalla professoressa Alessandra Lavagnino, direttore dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, alcuni esperti si sono confrontati sul tema della Nuova via della Seta da diverse prospettive. Lavagnino ha illustrato il progetto da un punto di vista storico e culturale, tracciando una panoramica sull’importanza che la via della Seta ricopriva in passato e sul significato che assume la Nuova via della Seta oggi. La professoressa ha inoltre illustrato la funzione di Dunhuang, luogo privilegiato d’incontro tra religioni e culture, sede di numerosi monasteri e delle famose Grotte dei Mille Buddha, tornata oggi nuovamente alla ribalta internazionale nel quadro del grandioso progetto cinese Belt and Road Initiative.

Roberta Garruccio, professoressa di storia economica dell’Università degli Studi di Milano, ha proseguito delineando gli aspetti commerciali della via, soffermandosi in particolare sugli attori economici coinvolti nello sviluppo del progetto. Diego Angelo Bertozzi, ricercatore e autore del volume “La Belt and Road Initiative” (2018), ha illustrato l’importanza strategica della Nuova via della Seta per lo sviluppo politico e sociale della Cina e dei paesi aderenti al progetto. Dell’aspetto geografico e geopolitico si è occupato Dino Gavinelli, professore di geografia urbana e regionale dell’Università degli Studi di Milano, il quale ha dedicato una particolare attenzione al ruolo del Mediterraneo nel progetto.

Nel secondo appuntamento, che si terrà l’8 aprile, interverranno altri esperti per dialogare su temi che riguardano incontri tra comunità e culture.

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