Biennale dell’arte Italia Cina – mostre collaterali
Una rete straordinaria di opere d’arte coinvolgerà l’intera città di Milano dal 20 ottobre al 16 dicembre, con due esposizioni collaterali alla Biennale Italia-Cina, aspettando Expo 2015. “Un omaggio alla Cina” nella nuova sede regionale di Palazzo Lombardia e un’anteprima mondiale, “Secrets of China”, nella sede storica della Provincia, Palazzo Isimbardi.
Un omaggio alla Cina – Palazzo Lombardia (20 Ottobre – 16 Dicembre)
In questa esposizione sarà lo spettatore il protagonista. Per accedere all’ingresso dovrà passare attraverso due sagome umane, una maschile e una femminile, per “spogliarsi” di sé ed entrare senza pregiudizi nel mondo Zen.
Nel grattacielo più bello d’Europa, nuova sede della Regione Lombardia, saranno esposte opere di 8 artisti cinesi, prima tra tutte il meraviglioso “Mito di Narciso” riletto da Zhang Zhaohui (vedi foto) con una vasca piena d’acqua al centro della stanza, nella quale lo spettatore può gettare le pietre poste sul bordo creando magici giochi di luce e diventando lui stesso artista.
Si passa poi alla grande installazione (occupa 50 mq) di Feng Zhengije, che su un tappeto verde applica 50 rose di ceramica, e all’unica artista donna della mostra, Shao Yi Nong, che conquista il pubblico con le originali ragnatele di seta “Heaven and Earth – Silk”, per finire con installazioni video di Yi Lian, gli inchiostri su carta di riso di Hei Weiming, le fotografie di Qu Yan e i bassorilievi di Tong Zhengang.
Secrets of China – Palazzo Isimbardi (20 ottobre- 16 Dicembre)
In anteprima mondiale, uno degli artisti cinesi più quotati, CHEN WENLING presenta la sua opera, la scultura più grande mai realizzata al mondo. Al centro del chiostro sarà esposto il prototipo della più grande scultura mai realizzata al mondo, Un’opera di Chen Wenling, modello in acciaio e in scala ridotta, del ponte che la Città di pechino ha acquistato per collegare 2 parchi, che misurerà 150m x 30m.
Una mostra fotografica, al Museo di Lissone, metterà a confronto i due fotografi che meglio hanno interpretato il rapporto tra arte e sviluppo economico.
Made in China – Museo di Lissone (Svizzera) dal 20 ottobre
Un confronto fra due fotografi Marco Bertìn e Li Wei, esponenti di una nuova generazione di intellettuali che attraverso le opere veicolano il loro pensiero e la loro filosofia. Il titolo, Made in China, riprende il titolo dell’installazione di Marco Bertìn, che da anni conduce una ricerca sulla produzione commerciale del paese dei Mandarini. Una raccolta di oggetti simbolo della tradizione occidentale tutti rigorosamente made in China che rappresentano la contraddizione che tiene unite l’ideologia e la praticità del popolo cinese. Un popolo che è pronto a produrre in milioni di esemplari simboli in cui non si riconosce se questi possono diventare strumento di business. Tra gli oggetti che Bertin ha messo al centro della sua ricerca artistica ci sono la gondola veneziana, il Cristo sulla croce, la torre Eiffel e la statua della libertà, il candelabro ebraico. Marco rappresenta questi oggetti ritratti sullo sfondo del rosso cinese con l’ideogramma della famosa scritta “Made in China”, in un primo piano che li fa diventare scenografici protagonisti di un sorpasso fra civiltà che viaggiano a diverse velocità.
Li Wei è uno dei più famosi fotografi cinesi, noto in tutto il mondo per le foto di sé stesso piantato a testa in giù nel parabrezza di un’auto o nell’asfalto di un’autostrada, oppure ritratto mentre sbandiera nel vuoto dal 40esimo piano di un grattacielo tendendo le mani verso quelle di un compagno che tenta di salvarlo dal bordo della finestra. Le sue performance sono straordinarie sfide all’equilibrio. Un equilibrio di cui la stessa Cina è alla ricerca da alcuni decenni che consenta di conciliare l’enorme spinta interna verso una maggiore libertà e democrazia e uno sviluppo economico esponenziale che le sta dando lo status di superpotenza mondiale.
A queste esposizioni seguirà, a marzo 2013, “La Cina interpreta il Rinascimento Italiano” a Palazzo Te a Mantova.