Il colto, il volgare e l’assassino
I gialli dell’epoca Ming, forma di intrattenimento ma anche specchio di istanze politiche e sociali del tempo. E il rapporto tra scrittura colta (wenyan) e scrittura vernacolare (baihua), considerate tradizionalmente antitetiche, ma in realtà profondamente correlate tra loro.
La letteratura cinese del passato, e in particolare la letteratura vernacolare, sarà al centro dei due incontri organizzati il 2 e 3 maggio 2013 dall’Istituto Confucio in collaborazione con gli insegnamenti di Lingua e Cultura cinese dell’Università degli Studi di Milano.
Giovedì 2 maggio alle 12.30 in aula T4 Luca Stirpe, ricercatore presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne dell’Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti-Pescara, parlerà della lingua letteraria presentando “Fra colto e volgare c’è di mezzo il mare? Anatomia comparata di una novella di Feng Menglong (1574-1646) e delle fonti in cinese classico”. Stirpe proporrà un breve viaggio attraverso testi cinesi della tradizione per sfatare il luogo comune che vede lingua colta e vernacolo come sistemi antitetici, e fornirà chiavi alternative per leggere e interpretare la profonda compenetrazione tra le due forme letterarie.
Il giorno successivo, venerdì 3 maggio alle 10.30 in aula T10 , nel suo intervento “Nel segno del giallo. Forma e funzioni della narrativa giudiziaria di epoca Ming”, Stirpe presenterà il genere della novellistica giudiziaria (gong’an xiaoshuo), uno fra i tanti filoni della narrativa vernacolare cinese. Un forma letteraria di intrattenimento che ha goduto della massima fortuna tra il periodo tardo Ming e la fine dell’Impero e che, oltre a offrire svago e distrazione, svolgeva anche precise funzioni di natura politica e socioculturale.
Gli incontri si tengono al Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano (piazza Montanelli 1, 20099 Sesto San Giovanni, MM1 Sesto Marelli). Ingresso libero.
Luca Stirpe ha conseguito la laurea in Lingua e letteratura cinese all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, il Master presso il Center for Non Western Studies (CNWS) dell’Università di Leiden (Olanda) e il Dottorato all’Università ‘L’Orientale’ di Napoli. Ha insegnato lingua e letteratura cinese nelle Università di Firenze, Perugia e all’Is.I.A.O. di Roma, ed è attualmente ricercatore presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne dell’Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti-Pescara, dove ha in affidamento gli insegnamenti di Filologia e di Letteratura cinese. Si interessa di letteratura vernacolare e di novelle poliziesche di epoca tardo-Ming, di poesia e narrativa classica cinese. Oltre a vari articoli, ha pubblicato il volume Tredici piccoli gialli cinesi (Nuova Cultura, 2008).
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