IL WENXIN DIAOLONG: UNA RIFLESSIONE SUI TEMI DELLA SCRITTURA, DELLA POESIA, DEL FARE LETTERATURA
DELLA SCRITTURA, DELLA POESIA, DEL FARE LETTERATURA
Di Cina si parla ormai essenzialmente per ricordarne con stupore il rapido sviluppo economico, la velocità dei cambiamenti sociali, i segni preoccupanti di un diverso processo di modernizzazione, e se ne dimentica troppo spesso la grande eredità culturale, l’importante tradizione scritta, la letteratura e la poesia… Un territorio, questo, che almeno nel nostro paese appare ancora in gran parte poco esplorato. La giornata del 5 maggio vuole allora aprire un Dialogo (duihua) tra studiosi europei e studiosi cinesi sui temi cruciali della scrittura, della poesia, del fare letteratura. E si è voluto partire dal punto di vista cinese, e proprio dal capolavoro che di tale complessa riflessione ha costituito la prima sintesi e il primo, indiscusso compendio sistematico. Nella tradizione cinese infatti il Wenxin diaolong (Il tesoro delle Lettere, un intaglio di draghi) di Liu Xie (VI sec. d. C.) costituisce ancora oggi non soltanto l’indispensabile “riordino del mondo letterario” come ragionato catalogo di generi e forme di scrittura, una ma anche una stupefacente cavalcata nei dominii della creatività letteraria, uno smarrimento estatico nella selva misteriosa del pensiero poetico, del soffio del talento. Abbiamo allora invitato, dalla Cina, tre esperti, “studiosi dei draghi” ( dal 1983 in Cina esiste una Associazione di studi su questo testo) e due studiose francesi che di “draghi cinesi” si occupano. A queste si affianca Itala Vivan, studiosa di letteratura postcoloniale e sensibile lettrice e interprete di letterature del mondo. Coordina i lavori Alessandra Cristina Lavagnino, docente di lingua e cultura cinese, presso l’Università degli studi di Milano, che di questo capolavoro ha curato la traduzione in lingua italiana. Seguirà un reading di brani tratti da testi poetici italiani e cinesi. L’appuntamento è per il 5 maggio alle 10.00 presso il Polo di Mediazione Linguisica e Culturale di Sesto San Giovanni (Piazza Montanelli, 1). Per il programma clicca qui