Where China and India met: Canton (Guangzhou) in the 19th century
Una magnifica goletta a due alberi che in un giorno di inverno di fine Ottocento salpa da un remoto villaggio dell’India per approdare a Canton, è l’immagine di apertura di Mare di papaveri, il primo libro della Trilogia dell’Ibis di Amitav Ghosh.
Scrittore e antropologo indiano, è una delle voci più originali e importanti della letteratura indiana di lingua inglese.
Sarà a Milano venerdì 5 maggio, per un incontro che si terrà nell’aula 201 dell’Università degli Studi di Milano (via Festa del Perdono, 7) alle ore 17:30, organizzato dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano e dal Dipartimento di lingue e letterature straniere. A dialogare con l’autore ci saranno Alessandra Lavagnino, direttore dell’Istituto Confucio, e Alessandro Vescovi, docente di letteratura dei paesi anglofoni dell’Università degli Studi di Milano.
Amatissimo in italia fin da Il cerchio della ragione del 1986, presenterà la sua triologia composta da Mare di papaveri, uscito nel 2008, Fiume d’oppio del 2011 e Diluvio di fuoco del 2015, un’opera dove non sono i personaggi ma è la storia a fare da protagonista. Racconterà i suoi romanzi, catapultando il pubblico in Cina proprio come ha fatto con i suoi lettori.
Primo libro di una trilogia dedicata alla nascita dell’India moderna, paese sorto da una delle più straordinarie mescolanze di etnie e culture, Mare di papaveri si annuncia come il primo tassello dell’opera della vita di Amitav Ghosh: la simbolica narrazione dell’origine di una civiltà nuova sorta dall’incontro-scontro di mondi opposti.
Attraverso i tre romanzi l’autore ci restituisce l’epoca della Guerra dell’oppio, i due conflitti combattuti tra il 1839 e il 1842 e tra il 1856 e il 1860 dalla Gran Bretagna prima (prima guerra dell’oppio) e dalla Gran Bretagna e Francia successivamente (seconda guerra), contro l’impero cinese, allo scopo di imporre la liberalizzazione del commercio dell’oppio. Fu la prima guerra dell’oppio a segnare l’inizio dell’imperialismo europeo in Cina, trasformata in una colonia delle potenze europee, le quali si assicurarono consistenti privilegi e concessioni commerciali e territoriali in tutto il Paese di Mezzo.
È un linguaggio ricchissimo quello di Ghosh, sono invenzioni linguistiche frutto di una creatività non comune. Il suo punto di vista è quello non di un occidentale, ma di un indiano nato in India che affronta la tematica del colonialismo con uno sguardo partecipato, maturo e originale. Un incredibile miscuglio di lingue, espressioni e mentalità che Ghosh ha affrontato e ritratto in maniera minuziosa. Un viaggio appassionante che conduce il lettore da un piccolo villaggio dell’India a Canton, simbolo malinconico di un piccolo mondo in cui mercanti di ogni razza e religione si incontravano.
Nel suo avventuroso viaggio, la Ibis reca a bordo un’umanità davvero straordinaria, una ricchezza di personaggi e di storie intrecciate: il figlio di una schiava liberata del Maryland dalla carnagione color avorio antico; un raja in rovina, il cui viso lungo, scarno e triste esprime esemplarmente il tramonto della vecchia India; una vedova dagli occhi privi di colore che non esita a infrangere i sacri riti della tradizione hindu; un uomo che vuole erigere un tempio alla donna che ha amato e che rivive ora in lui.
Amitav Ghosh
Nato a Calcutta nel 1956, ha studiato a Oxford e vive tra la sua città natale e New York. Considerato uno dei più grandi scrittori indiani, è autore di Il cerchio della ragione (Garzanti, 1986), Le linee d’ombra (Einaudi, 1990), I fantasmi della signora Gandhi (Einaudi, 1996), Il paese delle maree (2005, 2015), Circostanze incendiarie (2006), Il palazzo degli specchi (2007), Mare di papaveri (2008, 2015), Il cromosoma Calcutta (2008), Lo schiavo del manoscritto (2009) e Il fiume dell’oppio (2011).
Clicca qui per la locandina.
- Data
- 05/05/2017 - 17:30
- Indirizzo
- aula 201 - Università degli Studi di Milano
- Partecipazione
- Ingresso libero fino a esaurimento posti